Scopriamo che cos’è davvero il Carnevale, quali sono le sue origini nella tradizione e perché si festeggia.
Il Carnevale è la festa più allegra dell’anno, impossibile non amarla! Anche se tutti lo festeggiano, sono pochi quelli che conoscono il suo vero significato. Questa festa, infatti, è molto più che un’occasione per sfoggiare maschere divertenti o eleganti e fare scherzi. Scopriamo insieme le sue vere origini nella tradizione.
Che cosa significa Carnevale: le origini
L’origine del Carnevale è molto antica. Pare, infatti, che derivi dai Saturnali, delle feste pagane dell’antica Roma, durante le quali, oltre ad offrire sacrifici agli dei, si sovvertiva il normale ordine sociale, lasciando liberi gli schiavi per qualche ora, per dedicarsi a sfrenati festeggiamenti.
Con l’avvento del Cristianesimo, queste feste non sono state abbandonate, ma il loro significato è cambiato e sono diventate un momento per divertirsi prima della Quaresima, il periodo dell’anno dedicato alla purificazione in vista della Pasqua.
Anche le maschere derivano dall’epoca romana. Durante i Saturnali veniva eletto tra il popolo un princeps, che indossava una maschera colorata, al quale venivano momentaneamente affidati tutti i poteri. Inoltre, ognuno poteva mascherarsi per diventare chi volesse e dedicarsi ad ogni tipo di piacere.
La parola “Carnevale” deriva dalla locuzione “carne-levare” e cioè si tratta dell’ultimo giorno prima della Quaresima, in cui appunto si “leva” la carne dal fuoco.
La storia del Carnevale: le maschere italiane
Oltre alle origini, la storia del Carnevale nel nostro paese è legata alle maschere caratteristiche di ogni città o paese, con il loro costume iconico. Le più importanti sono: Arlecchino, di Bergamo bassa, Brighella, di Bergamo alta, Gianduja, originario del Piemonte, Pantalone, di Venezia, Colombina, di Venezia, Pulcinella, di Napoli, Scaramuccia, di Napoli, Dottor Balanzone, di Bologna, Meneghino, di Milano, Capitan Spaventa, originario della Liguria, Beppe Nappa, originario della Calabria, Rugantino, di Roma, e Stenterello, originario della Toscana.
Giovedì grasso: il significato
Le origini del giovedì grasso non sono certe, ma sembra che derivi da un fatto storico: durante il giovedì che precedeva la Quaresima, a Piazza San Marco a Venezia si festeggiava la vittoria della Serenissima contro il Patriarca Ulrico, che voleva sottrarre alcuni territori alla Repubblica. Durante i festeggiamenti, i macellai e i fabbri tagliavano la testa ad alcuni tori, come simbolo del superamento degli ostacoli.
Martedì grasso: il significato
Il martedì grasso è l’ultimo giorno del Carnevale ed è detto “grasso” perché è anche l’ultimo giorno in cui si può godere del buon cibo, prima del digiuno della Quaresima.
Festeggiamenti di Carnevale: perché si celebrano?
Come abbiamo anticipato, il Carnevale ha origini molto antiche, che nulla hanno a che fare con il Cristianesimo. Come mai, allora, continuiamo a festeggiarlo? Probabilmente perché, nel corso dei secoli, questa festa ha perso il significato più religioso ed è diventata semplicemente un’occasione per divertirsi prima della Quaresima.